Mi sono avvicinato al Sidemount nel 2012, quando sono stato invitato ad uno stage condotto da Fabio Rhodio di Sidemount Italia a Loano, nel ponente ligure.
All’epoca era più per curiosità che per altro. Conoscevo il sidemount solo per quello che avevo letto sulle riviste e per le foto trovate in rete.
Mi è sembrata un’esperienza da provare, dopo tanti anni in acqua era quello che ancora non avevo “assaggiato” e la fame di conoscenza ha avuto la meglio.
Devo dire che quei quattro giorni non stop con Fabio hanno lasciato il segno; ho trovato, da subito, un grande feeling con la configurazione ed un “ritorno alle origini” dal punto di vista fisico. Una volta messa a punto la configurazione mi sono ritrovato con la sensazione di essere in acqua e poter respirare senza la “presenza” dell’attrezzatura, perché questa è letteralmente scomparsa.
Venivo dalla subacquea tecnica, quindi abituato a gestire più bombole, ma mi sono subito reso conto che la cosa diventa semplice ed intuitiva fin da subito per chiunque.
In termini di sicurezza poi, non ci sono eguali.
Il fatto di avere due bombole separate, che dapprima può sembrare un handicap, è un ulteriore passo in avanti, per i subacquei, parlando di gestibilità e sicurezza durante l’immersione.
Non appena ho avuto i requisiti necessari sono diventato Istruttore e da allora passo il 90% del mio tempo in acqua in sidemount, che sia per lavoro o meno. Dalla vacanza con una sola bombola, ai corsi, sino alle immersioni tecniche con 4/5 bombole ed ogni volta riscopro il piacere di questa configurazione.
Ho la fortuna di fare il mestiere più bello del mondo, l’istruttore subacqueo, e quindi di poter divulgare questo che, per me, non è una specialità ma un mondo a se stante, un modo diverso di praticare e di vivere la subacquea.
Dirigo una scuola dove, oltre alle altre attività, organizziamo conferenze, uscite e vacanze completamente dedicate al sidemount. La cosa mi da molta soddisfazione, soprattutto visto il grande riscontro che trovo ed un interesse sempre maggiore verso di esso.
In conclusione; amo il sidemount e, nel mio piccolo, sto facendo il possibile perché sempre più persone possano interessarsi ed avvicinarsi a quello che ormai chiamo il “pensiero laterale”.