di Giorgio Anzil
Già, proprio così. Mai viaggio è stato più propizio per la divulgazione di una configurazione che vede il suo crescendo anche in Europa. Certo, anche il Sidemount come tutte le cose nuove presta il fianco alle chiacchiere, alle discriminazioni ai ridolini vari, ma sicuramente questi non sono stati motivo di disturbo per il NicFer.
Nic raccontaci le tue prime immersioni, i vari passaggi alle diverse configurazioni e la tua crescita come professionista.
Al ritorno da un viaggio in Egitto, dove avevo potuto apprezzate le bellezze marine durante una escursione con lo snorkel, decido per il mio primo corso subacqueo. Esperienza inconsciamente disastrosa, ma siccome non mi piace stare fermo a guardare, decido di frequentare ambienti al di fuori della piscina di paese. Sposto la mia attenzione su altri siti come il lago di Garda che mi porta ad incontrare Matteo Ratto con il quale inizia una lunga collaborazione che continua tutt’ora.
Nel giro di un paio d’anni e con all’attivo circa 300 immersioni ho già un brevetto Tec trimix 80 rilasciato da una delle primissime donne Tec di quel periodo, tal Nicla Capatti.
Subito dopo, complice una serata, conosco Gigi Casati e nasce la passione per le grotte ….il passo per i corsi con Gigi e’ breve e tra l’estate del 2006 e giugno 2007 partecipo ai suoi corsi nel Lot ( Francia ) e inizio ad utilizzare il Rebreather .
A questo punto mi rendo conto che serve mettere a frutto quanto imparato ed inizio ad immergermi in grotta con discreto successo ( personale )
Qualche esplorazione, alcune riesplorazioni di grotte abbandonate da anni, immersioni fonde, progressioni in cave interessanti ecc .
A questo punto alcune futili discussioni mi fanno dire che qualcosa deve cambiare, mi sembra assurdo combattere per chi conquista l’ultimo metro in grotte naturali ed ecco che scocca la scintilla ” miniere “.
Le miniere allagate sono la mia grande passione ormai da 5 anni abbinate sempre con maggior costanza all’ uso della configurazione Sidemount come variante alla già utilizzata configurazione all’inglese.
Oggi Nicola è un riferimento per il mondo della subacquea e nello specifico, assieme a pochi altri, un faro del Sidemount in Italia.
I suoi allievi lo citano come si farebbe per ogni essenza: << per un appassionato di subacquea, descrivere Nicola Ferroni è facile: tutto quello che avresti voluto incontrare nella subacquea>>. Queste sono le parole di Mario De Stefano e Mauro Cocchi che proseguono così: << è un moltiplicatore di passioni, è la persona che dopo averti sfinito in otto metri di acqua per settanta minuti, ti fa uscire distrutto ma felice. Il tutto arricchito da una sincera risata e una robusta pacca sulla spalla. Spesso la supponenza è la madre di ogni condizione che eleva l’uomo ad un ruolo, ma queste testimonianze dimostrano che non tutti sono così: << A capo di una consapevolezza diversa, tutto diventa semplice perché non ti insegna cosa devi fare, ma come fare a farlo. Ti insegna i gesti. Gli esercizi non sono più un percorso ad ostacoli, ma assumono tutti un loro significato>>. Questo il pensiero di Sergio Fantaguzzi. Ma si prosegue per rendere al meglio lo spessore dell’uomo – anche inteso come peso 🙂 – con la testimonianza di Gianmaria Brambilla: << Non sono un allievo facile – ndr: come tutti direi – e quando mi ritrovai a parlare della consapevolezza in acqua ad essere sincero non avevo ben capito ai tempi. Oggi, guardando indietro, tanto è cambiato nel mio modo di andare in acqua. L’aspetto umano di Nik ha fatto la differenza. Segue anche Pietro Gallizioli con il mettere in risalto altre note positive dello stesso Nik: <<Riesce a trasmettere una grande serenità che, assieme alla pazienza, sono doti necessarie per l’insegnamento. Minuzioso e attento ai particolari ti aiuta a risolvere i problemi dentro e fuori dall’acqua>>. Insomma possiamo definirlo un gran ambasciatore della subacquea, per fortuna va in SIDEMOUNT. Ora cerchiamo di scoprirlo un pò di più.
Ma esattamente quando e perché hai deciso di passare al side
Il passaggio al SIDEMOUNT e stato un po’ un caso..
Utilizzavo già come dicevo la configurazione con bombole all’inglese, e un giorno mi vengono chieste delle piastre per un fantomatico imbrago Sidemount.
Le realizzo, ovviamente realizzo un imbrago anche x me e da li e’ stata FAME ASSOLUTA DI TUTTO QUANTO SI POSSA METTERE AL FIANCO!!!
Filmati, confronti con altri appassionati cercando di capire quale fosse il VERO SIDEMOUNT, la vera filosofia, lo stato dell’arte delle bombole al fianco.
Vuoi dire che un banale imbrago ha fatto si che tu creassi un percorso completo dall’open diver al reb tutto in side? Si, perché dobbiamo anche ricordare ai nostri amici che al momento nessuna didattica offre questo percorso.
Si, effettivamente ho voluto fortissimamente un percorso completo ( alcuni passaggi didattici sono ancora in corso ) dedicato a questa tecnica perché mi sono subito reso conto del vuoto di preparazione che lascia la semplice ” specialità “.
La Specialità ti abilita, dandoti una formazione di base ad utilizzare le bombole al fianco, poi il Diver potrà immergersi nei limiti del brevetto che già possiede in Back mount.
Primo intoppo: se un Open Diver vuole proseguire il percorso subacqueo in SIDEMOUNT doveva fino a pochissimi anni fa, effettuare i corsi in back e poi auto configurarsi in Side, ma se un allievo non avesse più nessuna intenzione di mettersi una bombola sulla schiena perché obbligarlo?
Da qui l’assoluta necessità del nuovo percorso didattico che si è’ reso possibile grazie alla enorme disponibilità e apertura mentale di Massimo Barnini UTRTek. A Proposito di persone che hanno creduto in me non posso tralasciarne una speciale e anche Amico: Alberto Costa titolare di 232bar che mi ha permesso di sviluppare una attrezzatura ” ALIEN SIDEMOUNT SYSTEM ” che soddisfasse le più impensate esigenze del moderno sidemounter.
In questa ottica era inevitabile un percorso completo che porta il neofita SIDEMOUNTER nel giro di tre/quattro anni ad effettuare immersioni anche con un Rebreather passivo ( primo livello ).
Al momento, pur essendo cosciente dell’enorme potenziale dei CCR , ritengo che il PSCR con la sua semplicità di utilizzo sia più adatto all’uso in Sidemount.
Oltre a rilasciare i vari brevetti tecnici e cave hai anche realizzato una specialità dedicata alle miniere. Raccontaci questo fantastico mondo.
La Specialty Mine e’ una costola del cave, che si può integrare al corso classico oppure effettuare in un secondo tempo.
Si tratta di una due giorni full immersion nel magico mondo delle miniere dove in pratica vengono fornite delle nozioni di base sulla struttura delle vecchie miniere che possiamo trovare sul nostro territorio, su come si sviluppano le gallerie, come venivano scavate ( vari metodi ) con quali attrezzature ecc… in modo da effettuare le due immersioni previste avendo coscienza di quello che si incontrerà e si vedrà nei tunnel allagati, ma anche nella prevista escursione delle zone aeree.
Come intravedi il tuo futuro, hai già qualche novità
Naturalmente sono moooolto fiducioso sull’espansione di questa tecnica e a dimostrazione di questo ho creato una scuola dedicata esclusivamente al Sidemount: ITALIAN SIDEMOUNT SCHOOL
Un percorso didattico completo:
Intro SIDEMOUNT ( una bombola ) – BASIC SIDEMOUNT ( due bombole ) – CORRECTLY SIDEMOUNT – TEK1 SIDEMOUNT ( 20 min a 50 mt ) – TEK 2 SIDEMOUNT ( 30 min a 50 mt )
PSCR SIDEMOUNT primo livello ( tek 1 ) – OVEREHEAD SIDEMOUNT – CAVE 1 SIDEMOUNT – CAVE 2 SIDEMOUNT
E ovviamente il parallelo percorso dive master e istruttore .
L’obiettivo sarà l’utilizzo del PSCR prima e del CCR dopo per immersioni in acque libere e in grotta paragonabili a quelle ora fattibili in back mount.