Nel giugno 2012 ero ancora un aspirante divemaster e, mentre al diving scorreva freneticamente una normale giornata ad organizzare e sistemare attrezzature, bombole, planing etc etc, dalla porta vidi entrare Stefano! Era un istruttore che collaborava con il diving dove ero in formazione durante il periodo estivo; avevo già sentito parlare di lui e il suo utilizzo del Sidemount ma, all’epoca non ne sapevo niente di più, e sinceramente poco mi interessava saperne di più. Passai tutta la stagione al diving, assistendo i vari istruttori in quasi tutte le attività ed ogni tanto mi capitava di chiudere il gruppo a Stefano, che come una piuma, volteggiava in sosta immobile ed impostato, con queste bombole messe di lato: non ne capivo il senso, però era figo!!! In assetto perfetto, calmo e preciso nei movimenti… pinneggiava avanti, indietro e di lato senza fare una piega… Avevo sentito parlare del sidemount come configurazione usata prettamente per le grotte e vi giuro che proprio non mi spiegavo il senso dell’utilizzo in acqua libera… però Stefano era diverso dagli altri subacquei… e questo si vedeva palesemente anche da chi non aveva un occhio particolarmente tecnico! Un pomeriggio di Settembre la svolta, Stefano mi dice: <<vuoi provare???>> Incredulo ed anche un po disinteressato riposi si e organizzammo la prova. Dopo un breafing molto dettagliato sulla configurazione e dopo aver risposto a circa un milione di miei “perché???” Stefano mi sistemava il gav addosso e via in acqua. Ricordo che indossavo una muta umida da 5 millimetri, le mie vecchie pinne ricreative, e le due 7litri in alluminio di Stefano. Sono in acqua da circa 1 minuto eppure sono in assetto perfetto a circa 20 cm dal fondo… sorretto e non appeso alle bombole… riesco a rimanere immobile cosa che prima mi era praticamente impossibile… Ora, dopo il mio modestissimo percorso e circa 500 tuffi in sidemount, mi fa una certo effetto ricordare quel momento… avendo sempre avuto una certa massa ed una certa mole, i miei movimenti non sono mai stati aggraziati e non nascondo che per trovare la pesata giusta e raggiungere un certo feeling con la mia attrezzatura ricreativa in backmount ho sudato 7 camicie… ora invece era diverso… Tutto bello, ma ancora qualcosa non andava. Volevo perfezionare la mia tecnica e quindi decisi di frequentare il corso STP sidemount diver condotto da Matteo Varenna. Che dire… i giorni del corso sono volati via molto velocemente, tra risate e i miei soliti milioni di “Perché?”. Arrivavo a fine giornata soddisfatto per tutto quello su cui si era lavorato e stanco per le ore passate in acqua, ma nel contempo non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo per fare ancora e ancora… la teoria, la pratica in piscina e poi in mare… insomma finalmente vedevo la luce! Ho spremuto le conoscenze di Matteo, raggiungendo quel feeling che mi mancava e che cercavo da tempo. Tornato a Lecce mi sono ripromesso che era il caso di offrire questa conoscenza dopo aver tanto preso ed è così’ che all’interno di Diving Academy by Quinto Oceano mi occupo del gruppo Salento Sidemount con la stessa passione con cui i miei istruttori, prima Stefano e poi Matteo, mi hanno trasmesso e guidato in questa pratica. Concludo questa mia esperienza dicendo (e l’ho provato sulla mia pelle) che solo provando questa configurazione sotto una guida esperta ed attenta se ne possono percepire i reali benefici e che una volta provato non si torna più indietro! Cosa mi aspetta in futuro??? Sicuramente il Tec Sidemount, e magari più avanti un po di tuffi mirati al cave diving nei cenotes in Messico non guasterebbero! Per il momento, Lateral Thinking, and go Sidemount!!!
ndr: Mo Le Buschi non è un cognome, ma uno stile di Vita 🙂
credit: foto in grotta di Gianluca Romano