Estrapolata da una interessante intervista di Fabio Figurella RM Padi, pubblichiamo la testimonianza di Cristian Pellegrini sulla Sua esperienza sidemount
Volevo riattivarmi come subacqueo, e farlo completando la mia formazione con nuove competenze. Sono un esteta, guardavo i sub in configurazione sidemount e pensavo: belli da vedere. Era un’immagine che trasmetteva controllo, sicurezza di sé, decisione.
Il corso è stato una Full Immersion – in tutti i sensi: teoria a fondo, tuffi molto lunghi, debriefing con video e scambio d’opinioni negli intermezzi. Si è fatto ordine su cosa significhi sidemount: la storia, i maestri, le sue declinazioni/deviazioni, con il vivace dibattito che segue una configurazione ancora giovane e piena di possibilità.
Mentre familiarizzavo con nuovi concetti, pur rimanendo in ambito ricreativo, capivo sempre meglio il mondo dei subacquei tecnici, iconograficamente simboleggiato da Portofino Divers (GUE IDC e PADI Resort), che ci ha ospitati nella sua sede. Risuonavano forti i concetti di ridondanza e autonomia. Per me un modo nuovo di intendere il Buddy System.
Il maggior controllo sull’attrezzatura, l’avere a portata di mano e sempre visibili elementi importanti come erogatori e rubinetteria. Il concetto di consapevolezza, dentro di te e nel rapporto con l’ambiente circostante: aware è una parola che è risuonata spesso, dentro e fuori l’aula. L’integrazione al corso base della Specialità Distintiva Streamline, Trim & Propulsion, inclusa l’analisi sulla pianificazione delle immersioni e previsione dei consumi. E poi l’istruttore, con il suo bagaglio tecnico ed umano: ancora una volta può fare la differenza tra una semplice certificazione in più ed un’esperienza che ti apre nuove prospettive.